1. Cazzo! (La scoperta del) - prima parte


    Data: 31/10/2017, Categorie: Trans Prime Esperienze Autore: evablu, Fonte: xHamster

    Il cuore mi batteva forte forte, quando mi abbracciava e mi stringeva a sé: “Ti voglio bene”, mi diceva Giovanni, e diceva la verità. Ci volevamo un bene dell'anima, da quando ci eravamo conosciuti, praticamente bambini, ed eravamo quasi fratelli. Fratello e sorella, pensavo però io, che mi sentivo la sorellina.
    
    Lui mi aveva aiutato a superare lo choc della separazione dei miei, mi proteggeva dai bulli, lo ammiravo per la sua intelligenza e la sua bravura a scuola, ma non riuscivo a nascondermi l'effetto, strano, stranissimo, che mi aveva fatto quando lo avevo rivisto dopo l'estate, al rientro a scuola. Bello, lo avevo trovato, cresciuto e attraente, alto, muscoloso, peloso al punto giusto, dolce e tenero verso di me, praticamente bonissimo.
    
    Il cuore mi batteva forte forte, al contatto tra il suo torace muscoloso e il mio petto dalle mammelle appuntite e dai capezzoli sodi, tra il suo pacco consistente e i miei genitali acerbi, tra la sua guancia resa ispida dalla prima peluria e la mia liscia e glabra.
    
    “Anch'io ti voglio bene”, gli dissi quel pomeriggio in cui
    
    tutto
    
    accadde, e vincendo la mia timidezza e le mie tante ritrosie, gli feci una carezza su una guancia, soffermandomi su quel viso dolce e deciso, su cui si dipinse un'espressione compiaciuta, maliziosa, come se avesse superato un primo step.
    
    Stando incollati mi turbava il suo odore e quell’abbraccio prolungato mi stava facendo uno strano effetto nelle parti basse, sentivo qualcosa tirarmi sotto le ...
    ... mutandine, mi piaceva stare tra le sue braccia e sentire i capezzoli che mi si inturgidivano strusciandosi sul suo petto, una sua mano scivolò verso il basso, sul mio sedere, e mi sembrò quasi una conseguenza inevitabile, così come l'altra mano che si faceva largo risalendo da un mio fianco fino al petto e fu in quel preciso istante che gli sentii soffiare tre parole nel mio orecchio, quasi incollato alle sue labbra umide, “che seno magnifico”, sussurrò mentre iniziava a toccarmelo, e in contemporanea sentii qualcosa di duro che mi si appoggiava al basso ventre.
    
    “Cazzo!”, mi scappò e subito lui raccolse l'assist, “lo puoi dire forte”, soggiunse sorridendo, “e si direbbe che ti piaccia pure, signorina”, specificò spostando e insinuando fra le mie cosce la manina che mi stava tastando il culetto.
    
    Provai per la prima volta imbarazzo, fu come se mi rendessi conto solo in quell’istante che mi stava limonando, una mano a massaggiarmi dolcemente il mio piccolo seno, l'altra che viaggiava indisturbata fra culo e pistolino. E stavamo sempre abbracciati, col suo coso che era diventato di marmo e premeva sul mio, piccolo ma eretto sotto i jeans, fino a quando lui non si staccò di qualche centimetro, giusto per lasciare lo spazio a una mia mano che, guidata dalla sua, fu portata senza troppe obiezioni proprio lì.
    
    “Cazzo!”, ripetei con una smorfia di ammirazione sul viso, mentre le mie dita inesperte avvolgevano il gonfiore del suo jeans, facendo un lieve su e giù che gli piacque ...
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