1. Il tuo coinquilino


    Data: 07/12/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90, Fonte: Annunci69

    Perché racconto questa storia? Semplicemente perché pensavo che certe cose accadessero solo nei film, e prima di allora non avevo mai pensato di tradire il mio ragazzo. Per questo sento il bisogno di condividere la mia storia con qualcuno.
    
    Mi chiamo Beatrice, ho 25 anni e prima di raccontarvi cosa mi è accaduto l’estate scorsa, vorrei presentarmi come si deve.
    
    Sono alta un metro e settantrè. Non sono altissima, ma nemmeno una nanerottola, diciamo nella norma. Ho dei biondi capelli lisci con ricrescita e ramificazioni più scure che mi arrivano esattamente a metà schiena. Due labbra carnose e leggermente sporgenti, occhioni da cerbiatta color ambra e lunghe ciglia nere molto sensuali. Ho una terza abbondante, che diventa dolorosamente una quarta quando sono in ovulazione. Ho un culetto tondo sporgente ed una pancia piatta coronata da un piercing all’ombelico a doppia sfera. Mantengo il mio fisico andando quattro volte a settimana in palestra, e concentrandomi soprattutto sulle gambe e sugli addominali.
    
    Studio giurisprudenza e mi guadagno qualche soldino facendo la modella per vari fotografi e per piccole marche d’abbigliamento o di costumi estivi. Il mio fidanzato, Luca, ha sempre sostenuto che io sia la copia sputata della modella instagram Raffaella Pastore. In effetti a guardarla mi vengono i brividi tanto siamo simili.
    
    Il giorno incriminato mi trovavo a casa del mio ragazzo. Lui, laureato l’anno prima in economia, lavorava già in una compagnia assicurativa, io ...
    ... invece dovevo ancora laurearmi, ma stavo terminando gli ultimi esami.
    
    Il giorno prima, infatti, avevo appena passato con 30 e lode l’esame di Diritto Tributario e avevamo festeggiato fino a tarda notte.
    
    Stanca e mezza ubriaca, anziché tornare a casa dai miei, mi fermai a dormire a casa di Luca. Facemmo sesso, ma ne io, ne lui provammo grosso piacere, eravamo entrambi troppo ubriachi per poter andare avanti più di sette minuti senza crollare addormentati.
    
    Il mattino seguente mi svegliai tardi, erano le 11 del mattino. Luca, povero cristo, era già andato a lavorare e mi aveva lasciato un tenero biglietto sul comodino: “Buongiorno dormigliona. Sono dovuto uscire di corsa e non ho avuto il cuore di svegliarti. Volevo che ti riposassi! Ti ho lasciato il caffè nella moka e la torta al cioccolato in frigo. Chiamami dopo colazione, ti amo”.
    
    Che tesoro che era.
    
    Mi alzai sgranchendomi la schiena e stirandomi assonnata. Indossavo una tshirt bianca corta fino all’ombelico, e un paio di coulotte a strisce arcobaleno, molto pacchiane.
    
    Mi diressi in cucina, dove a malincuore trovai il piatto della torta completamente vuoto se non per qualche briciola nera di cioccolato, e la caffettiera senza una goccia di caffè. In quel momento realizzai che a mangiarsele doveva essere stato il coinquilino nulla facente di Luca. Si, perché il mio fidanzato condivideva l’appartamento con un decerebrato che studiava economia e che, anziché studiare, passava la vita a fare il mantenuto dai ...
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