1. Incontro inaspettato con antonio, maschio maturo con cui chattavo su a69


    Data: 06/12/2018, Categorie: Tradimenti Autore: LaCavalla, Fonte: Annunci69

    Lo scorso mese di gennaio, mentre eravamo in giro per Salerno, siamo stati fermati da una pattuglia delle forze dell’ordine e mentre mio marito era impegnato con uno di loro a mostrare i documenti, l’altro, un uomo moro e massiccio, si è avvicinato dal mio lato e mi fissava, mi guardava senza pudore le cosce. Anche io l’ho scrutato, mi piaceva, poi mi ha fatto un sorriso a cui ho risposto anche io.
    
    L’uomo dopo aver guardato in direzione della volante dove stava mio marito con il suo collega, si è avvicinato al finestrino e mi ha detto: “complimenti, hai delle bellissime cosce”; con lo sguardo malizioso gli ho risposto in modo spudorato: “anche lei è un bell’uomo e la divisa le dona molto”. Lui senza perdere tempo mi ha detto: “dammi del tu, io mi chiamo Antonio e tu mi conosci benissimo cara Assunta”.
    
    A queste parole sono rimasta a bocca aperta e l’ho guardato in maniera turbata e spaventata, come faceva a conoscere il mio nome? Ma lui ha provveduto subito a tranquillizzarmi dicendomi: “sono Hotbird62 di A69, ci conosciamo da tempo e quando ho visto queste splendide cosce non ho avuto alcun dubbio che fossero le tue, poi mi avevi detto il tipo di auto che avevi… Quindi, se uno più uno fa due...”
    
    Prima che il suo collega finisse i controlli ai documenti di mio marito, si è sbrigato a dirmi, con fare deciso, che mi voleva, che lui da lì a un’ora avrebbe finito il turno di pattuglia e mi chiese di aspettarlo al bar “ics” che ci avrebbe raggiunti li.
    
    Mentre ...
    ... riprendevamo la marcia, Carlo sorridendo, mi disse: “ho notato che hai fatto colpo su quel bel maschione in divisa, non si staccava più dal tuo finestrino” e io gli risposi, lasciandolo interdetto, che quel “bel maschione” era Hotbird62 di A69 e mi aveva dato appuntamento in un bar della città. Ci guardammo in faccia e dopo un breve silenzio scoppiammo a ridere e commentammo il fatto che questa tra le casualità con cui facciamo gli incontri era la più assurda, in un posto inaspettato, dove eravamo andati per una semplice passeggiata, avevamo incontrato l’uomo che tanto ci eccitava con la sua corte pressante e decisa nei miei confronti su A69.
    
    Arrivati al locale che Antonio mi aveva indicato, il barista ci chiese, con nostro stupore, se eravamo Carlo e Assunta e, quando gli demmo conferma, ci fece accomodare in una saletta molto piccola e discreta dove c’era un divanetto ad angolo con tavolino e la filodiffusione che trasmetteva musica in sottofondo.
    
    Eravamo stupiti da tutto questo che ci stava capitando e nella mia mente si affollavano una miriade di sensazioni e turbamenti dovuti all’incognita di quello che potesse accadere da lì a poco. Dopo pochi minuti che eravamo arrivati, entrò il barista con degli stuzzichini, una bottiglia di prosecco di ottima marca e tre calici e, dopo averci imbandito il tavolo, con un sorriso si congedò da noi augurandoci un buon aperitivo.
    
    Dopo una mezz’oretta che eravamo lì, sentii la voce di Antonio che diceva qualcosa al barista, oramai il suo ...
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