1. Il bidello


    Data: 03/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: FSeed, Fonte: Annunci69

    Iniziai il quarto anno di liceo molto più sicuro di me, forse grazie alle esperienze che avevo accumulato (anche se poche), ma ancora non avevo avuto il coraggio di rivelare ai miei amici la mia omosessualità. In compenso la mia voglia di cazzo era così tanto che non facevo altro che guardare ogni ragazzo mi passasse davanti. All'inizio di quell'anno scolastico arrivò da noi un nuovo bidello, Mario (nome di fantasia) che da subito mi fece salire gli ormoni a duemila. Alto più o meno 1,80 m, moro con carnagione olivastra, e un fisico scolpito dalla palestra con tatuaggi sparsi un po ovunque. Anche se il viso non era dei più belli, si trattava sempre di un over trenta che nel complesso attizzava, e proprio per questo divenne l'idolo delle ragazze di tutta la scuola. Fortuna volle che Mario venne affidato al piano dove si trovava la mia classe, quindi fin da subito si instaurò un bel rapporto con tutti noi ragazzi. Io non perdevo occasione per uscire dall'aula e incontrarlo per il corridoio, o chiedere del gesso dallo stanzino. Mario era sempre gentile e sorridente con me, e mi chiamava sempre "piccolo", forse perchè ero il più basso della mia classe. Durante le ore di buca o di educazione visiva (la cui professoressa era così svampita da non capire neanche quanti eravamo in classe) io e i miei amici andavano nello stanzino dei bidelli a parlare e scherzare con Mario. Lui e gli altri ragazzi non facevano altro che parlare di calcio e fica, mentre io mi accontentavo di guardare ...
    ... quel figo.Queste visite mi permisero di vedere meglio Mario, ma soprattutto di spiare bene il suo pacco, che sembrava sempre scoppiare all'interno dei jeans.
    
    Un giorno capitò una cosa strana. Il professore di architettura mi mandò nel magazzino del laboratorio a prendere del materiale, ma essendo quest'ultimo su un ripiano troppo alto fui costretto a prendere una sedia. Mentre salivo Mario entrò nel laboratorio.
    
    "Che stai a fa piccolo?"
    
    "Mi servono i fogli su questo ripiano" risposi io "ma senza sedia non ci arrivo".
    
    "Attento che ste sedie so tutte marce" disse Mario.
    
    Neanche il tempo di finire la frase che una delle gambe della sedia cedette, e Mario mi prese al volo da dietro, posando una mano sul mio culo mentre io mi reggevo allo scaffale. Sempre con la mano di Mario sul culo staccai le mani dallo scaffale e ritornai con i piedi per terra.
    
    "Grazie Mario. Se non c'eri te sai che caduta".
    
    "Figurati piccolo" disse lui "comunque c'hai proprio un bel culo. Sembra quello di una ragazza" disse lui facendomi l'occhiolino. Mi prese i fogli dallo scaffale e tornai in classe.La frase di Mario mi aveva lasciato un po perplesso, ma il ricordo della sua mano sul mio culo mi fece eccitare. Qualche giorno dopo era prevista una riunione di tutti i rappresentanti di classe che si sarebbe svolta dopo l'orario di lezione. La riunione finì prima del previsto, e visto ero rimasto senza chiavi di casa quel giorno avrei dovuto aspettare più di un'ora che i miei rientrassero ...
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