1. Educazione sentimentale 3


    Data: 03/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: migratore, Fonte: Annunci69

    Passato qualche mese torno a casa un pomeriggio di Luglio in piena sessione di esami e Giannina, la nuova domestica, mi informa che ha telefonato la signora Padovan, cognome di Francesco, e se la posso richiamare verso le 19 oggi o domani.
    
    Che vuole Angela ? la chiamo e parla di pratiche Inps in sospeso, dovrei aiutarla un pomeriggio, scelga quale io la prossima settimana perché bisogna farlo in quel periodo, io non capisco?? Inps ??,
    
    “Una volta mi hai detto che volevi risolvere quel problema e sono sicura che hai i mezzi per sistemare il contributo che manca….”
    
    Comincio a capire e rispondo che effettivamente il problema va risolto al meglio e che era ora. Ridacchia e ci diamo appuntamento alla stazione delle corriere nel pomeriggio in cui la nuova domestica torna a casa mentre i miei sono sparpagliati in vacanza. Brava Angela ha un sacco di informazioni…….
    
    Alle 14 di un infuocato 10 luglio, indimenticabile perché il giorno prima avevo superato l’esame spauracchio di tutti noi poveri futuri dottori, acchiappo Angela al bus. Non la vedevo da un paio di mesi, la bacio e osservo i capelli ricci un po’ più corti, una gonna fucsia sopra il ginocchio e una camicetta un po’ scollata azzurrina. Saliamo in auto e, prima che io le metta una mano sulle gambe scoperte e altrove, lei mi piazza la sua mano sul cazzo duro e comincia a palparlo.
    
    “Non male sto casso, toso”.
    
    “Guarda che ho passato ieri l’esame più difficile, e sono quasi dottore, un po’ di ...
    ... rispetto”.
    
    “Rispetto un casso, però mi potresti visitare….”.
    
    “Vediamo un po’ cosa hai” e le metto direttamente la mano sotto la gonna sotto la mutandina e tocco quello che mai la mia mano aveva sentito….” Angela, sento qualcosa qui….”.
    
    “ Bravo adesso sono sposà e te poi toccar e anca ficcarghe dentro el casso”.
    
    “Certo che il povero Francesco non sarà contento…”.
    
    “Povero parchè? xe mio mario, el gà delle belle vigne, me ciava el sabato e ghe tegno in ordine la casa…”.
    
    “Solo il sabato?”
    
    “Usa cossì” con un sospiro “e comunque el so casso non xe grande come piase a mi, mejo cossì”.
    
    Arriviamo a casa e come entriamo la bacio dappertutto e cominciamo a spogliarci uno con l’altro.
    
    “ Questo xe un casso” e si inginocchia nell’atrio a prendermelo in bocca.
    
    “La tua è la figa che ho aspettato più di tre anni” e gli struscio il cazzo tra i peli e sul clitoride che spunta veloce come un fungo dopo la prima pioggia.
    
    “Te sta ben, se te la davo chi me sposava più ? adesso podemo ciavar”.
    
    “Aspetta Angela ho un regalo per te che hai aspettato tre anni pure tu..”
    
    Vuole vederlo e averlo subito, ma io le dico di andare in camera mia e che per averlo deve avere gli occhi chiusi.
    
    “Madona te si ancora più mato”.
    
    Sdraiati sul letto le dico:
    
    “Angela so mato, ma non ti ho mai fatto del male; adesso ti bendo con questo fazzoletto, sentirai che ti tolgo le mutandine e che ti metto un altro paio di slip, poi ti tolgo la benda”.
    
    “Ma dopo ciavemo o me incasso….”
    
    Estraggo dal ...
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