1. Inge 1


    Data: 29/11/2018, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Non era facile neppure individuare la nazionalità, nella babele di persone che si incontravano quotidianamente nel paesino di villeggiatura dove io ed Erika ci eravamo rifugiati, come da anni, per trascorrere un paio di settimane in totale relax.
    
    Specialmente a pranzo e a cena, in uno qualsiasi dei localini di ristoro che erano sorti a decine dopo il ‘boom turistico’ che il Paese aveva registrato, le persone che occupavano il tavolo accanto al tuo potevano provenire da uno qualsiasi dei Paesi del Continente, parlare una qualsiasi delle lingue del mondo, avere i costumi di qualsiasi civiltà: l'unica cosa che accomunava tutti era la voglia di vacanza; la difficoltà maggiore invece era quella di comunicare, spesso perfino coi camerieri, per le ordinazioni.
    
    Ma, normalmente, bastava la buona volontà, una certa improntitudine e una qualche infarinatura di inglese (o di tedesco) e si superavano anche gli ostacoli più gravi.
    
    Tra me ed Erika, io ero senza dubbio quello dotato del più alto tasso di faccia tosta: in molte occasioni lo avevo dimostrato inventandomi, dal nulla e con niente, situazioni di comunicazione agevole, fino all'amicizia, naturalmente estiva.
    
    Quella sera non ero molto in vena; e lo fui ancora meno quando, nella ressa di persone in attesa per cenare, ci trovarono un tavolo abbastanza rimediato in un punto a ridosso della cucina.
    
    Per colmo di sventura, il tavolo accanto risultò occupato da una famigliola, presumibilmente austriaca, formata da padre, ...
    ... madre e due ragazze, forse persino gemelle; i quattro costituivano il quadro perfetto della famiglia di quelle zona (Austria - Germania): il padre, pel di carota e faccia da gran lavoratore, mi ispirava una naturale antipatia che da sempre ho provato per i ‘mangiacrauti’.
    
    Le ragazzine - intorno ai quattordici anni, capelli lunghi biondo sole, a circondare un visino delicato, quasi diafano, dal profilo lievemente allungato - avevano tutti i caratteri dell'età, compresa l'inseparabilità dal telefonino anche a tavola.
    
    La mamma risultava la figura più anomala: capelli corti e corvini, occhi piccoli, scuri e intensi, vivaci, su un visino piccolo e tondeggiante, sembrava avere in comune con le ragazze solo o almeno soprattutto lo spirito vivace e goliardico che contrastava nettamente coi modi quasi burberi del marito.
    
    Senza volerlo e quasi senza rendermene conto, mi trovai più volte ad incrociare il suo sguardo con una sua strana reazione che all'inizio non riuscivo neppure a spiegarmi.
    
    Il nervosismo che a tratti sembrava prenderla, infatti, non trovava nessuna giustificazione valida tranne forse la pervicacia e la perfidia con cui il mio sguardo la perseguitava.
    
    Conoscendo l'importanza e il senso profondo che certe occhiate possono assumere specialmente in situazioni estreme come quella che vivevamo, mi divertivo quasi sadicamente a tenere lo sguardo fisso nei suoi occhi, rinunciando persino a scrutare i particolari della sua figura o del suo abbigliamento, rinuncia ...
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