1. Spirito bizzarro


    Data: 29/11/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Il rinfresco si svolgeva piuttosto indolentemente, per fortuna era capitata in un tavolo di persone simpatiche, tutte disunite e divise, eppure a parte le correnti e ordinarie quattro chiacchiere, nulla alleviava né confortava il senso della noia e del tedio, giacché bisognava però riconoscere che la collocazione dell’ambiente era molto graziosa e ben fatta, oserei aggiungere un fedele e preciso locale d’un ammirevole agriturismo, con tanti piccoli edifici e alcune camere allestite per gli ospiti, la vecchia stalla definita e risistemata come ristorante, un bel giardino con le panchine e il prato verde tenuto in modo molto ordinato, giacché dopo la prima pausa, sedendosi al tavolo, Silvia trovò una sorpresa, un biglietto compariva infatti collocato accanto alle posate:
    
    ‘Quest’oggi sei incantevole, sei davvero una favola’.
    
    Lei pensò all’istante a uno scherzo e cominciò a cercare con gli occhi tra gli altri invitati uno sguardo che la cercasse, eppure nessuno appariva degnarla d’attenzione, quando tornò dal bagno la nuova missiva enunciava:
    
    ‘Ti spoglierei’.
    
    Immediatamente le guance cambiarono colore, stracciò il biglietto e ruppe quel povero grissino con mano alquanto nervosa: chi sarà mai? Quale fra questi? Perché? Lentamente prese fiato, si calmò e mise in atto la sua strategia, nel frattempo uscì per fumare una sigaretta sbirciando il suo tavolo. Beffata e visibilmente inappagata ritornò alla sua collocazione, malgrado ciò nessun’individuo si era nel frattempo ...
    ... avvicinato, anzi, incomprensibilmente e inspiegabilmente c’era pronto un altro biglietto:
    
    ‘Ti voglio, esci e va’ verso la cascina con le stanze. La stanza numero otto &egrave già aperta, entra e segui le indicazioni’.
    
    ‘Neanche morta, dimenticatelo’ – fu il suo originario pensiero, mentre scrutava infruttuosamente il locale squadrandosi attorno.
    
    Lei non sapeva se sentirsi presa in giro, oppure rimanere inesplicabilmente affascinata e lusingata da quelle misteriose attenzioni, per il fatto che sorreggeva bene i suoi quarant’anni d’età, ciononostante da tempo nessuno s’incuriosiva né s’interessava così caparbiamente più in quel modo per lei. La curiosità e l’interesse presero sennonché il sopravvento, una sola sbirciata e poi sarebbe scappata, dato che fece come le era stato chiesto. S’avvicinò con prudenza alla porta della stanza numero otto, provò la maniglia, che cedette, aprì la porta pronta per fuggire, ma la stanza era vuota. Per un attimo ebbe la tentazione d’entrare, però il movente e la ragione vinsero la battaglia con l’avventatezza e l’incoscienza, pertanto tornò al suo posto per godersi il sorbetto, intorno al calice il biglietto arrotolato questa volta informava:
    
    ‘Hai avuto paura? Bastava seguire solamente le indicazioni’.
    
    Paura? Certo che sì, le indicazioni? Quali diamine d’indicazioni? Si convinse, giacché il biglietto era sul letto:
    
    ‘Metti la benda e quando avrai fatto, dillo ad alta voce’.
    
    Non ci pensò, perché se ci avesse pensato un secondo ...
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