1. Quando la moglie è in vacanza


    Data: 26/11/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Jesus, Fonte: EroticiRacconti

    Quando finalmente giunsero le vacanze di Ferragosto, mia moglie Maria e i due bambini partirono per raggiungere i miei suoceri, alla casa al mare. Io li avrei raggiunti qualche giorno dopo, poiché l'ufficio mi avrebbe tenuto occupato ancora per un po'.
    
    Rimanere solo mi è sempre piaciuto. Perché la famiglia, per quanto possa essere bella, ti toglie qualcosa. E lentamente, senza che tu te ne possa accorgere, ti ritrovi imprigionato.
    
    Vivere libero è fondamentale per un uomo. Essere liberi di uscire la sera con gli amici, mangiare una pizza, bere una birra, guardare la tv in santa pace, girare nudi per casa, vedere un porno in santa pace prima di andare a dormire.
    
    Da quella voglia di libertà, quella libertà che mi era stata negata, che mi ero negato, nacque l'intenzione di tradire mia moglie. Una donna che non amavo più, a cui ero legato da un vincolo che sentivo spezzato e con la quale condividevo una vita inutile, mediocre e borghese.
    
    La vittima che avevo scelto era Elena, barista nonché vicina di casa.
    
    Ogni volta che mi recavo nel suo bar, smettere di fissarla risultava impossibile. Occhi neri e profondi, capelli lunghi e setosi, scuri come la notte, un fisico perfetto, gambe da sogno, un seno prosperoso e un culo da favola.
    
    Ciò che però mi colpiva più di tutto era il suo sorriso sempre splendente e gentile, che nascondeva un leggero tocco di malizia.
    
    L'occasione per potermela scopare come si deve stava nascendo nella mia mente come un germoglio nel ...
    ... terreno. Ma non avrei mai pensato che quella fatidica occasione sarebbe giunta in modo così inaspettato.
    
    Una sera, mentre lei si ritirava a casa dopo il lavoro, la scorsi dalla finestra, intenta a trovare le chiavi per il cancello di casa. Immediatamente mi fiondai fuori con la scusa di controllare la cassetta della posta, e ci salutammo.
    
    -Ehi Marco, ciao.
    
    -Ciao, finito con il lavoro?
    
    -Finito, sì. Non saresti dovuto partire?
    
    -Avrei dovuto, ma l'ufficio mi chiama, e per qualche giorno mi sará impossibile muovermi. Se riesco a sbrigare tutto quanto in fretta, sabato raggiungo Maria e i bambini.
    
    -Ah capisco, quindi sei solo?
    
    -Si, sono solo. Mi godo la casa tutta per me, anche se al momento vado avanti col cibo precotto, e questo mi scoccia parecchio.
    
    Rise, e sul viso le sboccio il suo solito sorrisetto malizioso. Quanto mi faceva arrapare! Sentivo che se mi fossi fatto scappare quell'occasione, non ne avrei avute delle altre. Così cercai di portare la chiacchierata al punto sperato.
    
    -Immagino che dopo un po', il cibo precotto cominci a seccare davvero.
    
    -Ah bhe, certamente. Quando vedo tutte quelle scatolette mi passa la fame.
    
    Rise ancora. E io ero più eccitato che mai. In più notavo che il suo sguardo si posavo spesso sul mio pacco, e ciò non fece altro che gettare altra benzina sul fuoco. Ormai la mie erezione era evidente, e la tuta certamente non contribuiva molto a nasconderla.
    
    -Beata te che hai Luca. Sicuramente ti da una mano, almeno in ...
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