1. Zelante apprensione


    Data: 25/11/2018, Categorie: Sensazioni Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    “Come puoi ben notare mia graziosa adorata io ho già disposto e pattuito tutto, perché tu avrai l’incarico d’affiancare e in ultimo di scortare con il massimo riguardo Viviana dal capolinea e accompagnarla qui, dato che io pazienterò attendendovi per il banchetto” – replicò lui brillantemente e spiritosamente.
    
    In quella caliginosa e incerta mattina partii di buon’ora, eppure la mia perenne riflessione era solamente per lei, la tangibile considerazione di come sarebbe stato veramente l’impatto conoscendola per la prima volta, scrutarla e sorvegliarla accuratamente in quell’imminente contatto a questo punto vicino, sì, tenuto conto che noi due c’eravamo scambiate unicamente dei messaggi di posta elettronica e delle foto, sentendoci per di più solamente qualche volta al cellulare. Io giunsi in orario e dopo aver posteggiato l’autovettura analizzai ansiosa e impaziente investigando tra la folla la sua figura per ricercare il suo volto, fu allora che la vidi: era longilinea con la capigliatura nera lunga e mossa, con gli occhi scuri e i lineamenti peculiarmente singolari d’una avvenente e leggiadra femmina del Sud Italia:
    
    “Ciao, se la visuale oggi non m’abbindola, dall’aspetto si direbbe che tu sei Martina, è vero?”.
    
    “Sì, precisamente, hai indovinato. Sono molto contenta, anzi, più che felice di portare a termine finalmente la tua affabile, agognata e benevola conoscenza” – ripeté lei in maniera festosa e spensierata.
    
    In quel medesimo istante lei s’avvicinò ...
    ... inaspettatamente verso di me audacemente in maniera determinata, baciandomi sennonché palesemente sulla bocca di fronte ai presenti, come se nulla fosse senza remore né titubanze alcune. Io ancora lievemente frastornata, inebetita e sgomenta le sistemai di riflesso la valigia nel bagagliaio, infine aprii la portiera facendola educatamente accomodare all’interno dell’autovettura. Durante il tragitto, la mia sbirciata si poggiò sovente in modo famelico, furbastro e pure malandrino sopra le sue gambe, messe peraltro in evidenza da una gonna nera non troppo corta, che per non spiegazzarsi oltremodo lei aveva assennatamente alzato leggermente, mettendo in tal modo in risalto le cosce fasciate dal pizzo delle calze autoreggenti nere. Fu proprio in quel preciso momento che mi vide sbirciargliele, in tal modo senza battere ciglio alcuno lei m’agguantò con dovizia la mano destra e l’appoggiò decisa sul perizoma di pizzo nero, dato che provocò ancor di più in prominenza il gesto alzando ulteriormente la gonna. Io sentivo l’ardore, l’entusiasmo e lo slancio salirmi nettamente in modo impulsivo, manifestamente sconsiderato e spavaldo al cervello, perché io bramavo, anzi, smaniavo e sragionavo all’idea di poter sbaciucchiare in conclusione a mio totale piacimento quell’incantevole, pelosissima e nera fica impregnata delle sue intime secrezioni, imbevuta del suo naturale essere di femmina, mentre lei socchiudeva gli occhi e s’abbandonava arretrando a tal punto spudoratamente sul sedile, tenuto conto ...
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