1. Secchione! Genesi di un padrone – parte 09


    Data: 25/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    L’architetto Philip Van Buren parcheggiò la sua Mercedes nel parco auto privato, adiacente alla sua pomposa villa. Erano appena le 4:30 ed era già a casa. Aveva lasciato le ultime scartoffie da sbrigare ai vari tirocinanti e soci più giovani dello studio, lo faceva abbastanza spesso da un paio di mesi a questa parte. Il motivo? Beh, era un po’ imbarazzante in effetti. Molto imbarazzante. Era una di quelle cose che non dovrebbero accadere e che nessuno, non un’anima, avrebbe mai dovuto sapere.
    
    Prese dal sedile posteriore la borsa con i documenti importanti che doveva faxare prima dell’indomani e si diresse verso l’ingresso secondario. La moglie era fuori, come ogni mercoledì pomeriggio e non sarebbe rientrata per almeno un altro paio d’ore.
    
    ‘Buonasera signor Van Buren! Ben tornato!’ lo accolse Esperanza, la domestica.
    
    ‘Salve! Ho delle cose da sbrigare nel mio studio, lei ha finito?’ le disse abbastanza asciutto. La donna annuì.
    
    ‘Si signore, ho preparato la cena, è tutto in frigo. Stavo per andare.’
    
    ‘Bene, grazie. Ci vediamo domani.’ salutò non brusco ma sbrigativo e lei, capendo l’antifona, fece un gesto col capo per rispondere il più rispettosamente possibile.
    
    Philip si diresse nel suo studio. Chiuse le doppie porte a chiave ed accese il computer sulla scrivania. Aspettando che fosse pronto, si tolse la giacca ed allentò il nodo alla cravatta per stare più comodo. Si sedette sulla sua bella poltrona in pelle, pronto per lo show.
    
    Impaziente, cliccò l’icona ...
    ... di un occhio stilizzato, sulla destra del desktop e una scena sfacciatamente erotica gli comparve davanti.
    
    ‘Hanno già cominciato!’ constatò l’uomo che non voleva perdersi minuti preziosi di quello che era diventato uno spettacolo folle, dannato, malato persino, ma irrinunciabile.
    
    Un familiare ragazzino dai capelli scuri e il sorriso da furbetto se ne stava sdraiato sul letto con le mani incrociate dietro la nuca. Il suo corpo magro e glabro era completamente nudo, a gambe aperte, mentre sua figlia Pam succhiava con adorazione il suo pene gigantesco. Il tutto in alta definizione e colori iper-realistici che brillavano sul suo monitor gigante. Philip prese un gran respiro, abbandonando il peso sullo schienale della poltrona.
    
    Era cominciato tutto un paio di mesi prima. Sulla strada per andare a lavoro, un comunissimo pomeriggio di fine marzo, si era reso conto di aver dimenticato dei documenti importanti a casa. Rientrato di gran furia, si era diretto verso la camera da letto, dove aveva lasciato i fogli dopo averli studiati ben bene la sera prima. In casa avrebbero dovuto esserci solo Pam e il suo tutore, intenti a studiare’ o così aveva creduto. Passando davanti a camera di sua figlia, però, aveva sentito rumori che a tutto facevano presagire tranne che allo studio. Erano inconfondibili e, conoscendola, non più di tanto sorprendenti, ma c’era qualcosa che non gli tornava. All’inizio aveva creduto che Pam avesse rimandato la lezione per stare con quel pallone gonfiato ...
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