1. “Un amore troppo forte” parte 1


    Data: 30/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Isabella91, Fonte: EroticiRacconti

    In questi giorni di vacanza mi ritrovo ad osservare spesso il viso di Carlo, nella nostra quotidianità. È un viso amico, un viso fedele.
    
    Mi ha presentato da poco la sua famiglia. Sua madre, una donna dagli occhi grandi e comunicativi, suo padre, un medico di fama dall’anima umile e suo fratello, Vassili, concepito durante un viaggio ad Atene, giovane studente di lettere con la passione per la cronaca nera.
    
    Ora siamo in Sardegna, la terra che amo, in un hotel dalle fattezze quasi nobiliari, prenotato last-minute per le nostre vacanze improvvisate. Non ci aspettavamo di certo che avremmo trascorso l’estate insieme. La nostra storia non era partita come un cavallo su cui puntare.
    
    Al contrario. I turbamenti di Carlo mi destabilizzavo, portandomi ad erigere muri alti, ad andare a letto con altra gente per scacciare la pressione emotiva.
    
    Il sesso, inizialmente, non funzionava. I ventisette anni mi avevano portata ad una consapevolezza corporea e del piacere la cui pretesa nella realizzazione non avrebbe più potuto concedere sconti.
    
    La prima sera in cui Carlo mi portò a casa sua avevamo bevuto gin tonic e mangiato della torta di mele da banco.
    
    Scopammo sulle sue lenzuola rosse, ripiegando a terra il piumone. Era febbraio, e quel sesso fu sterile e potenzialmente ripetibile con chiunque. Glielo dissi, lui si risentì. Mi scopò di nuovo, questa volta con rabbia, piegandomi sul letto da dietro, tirandomi i capelli con le dita.
    
    Continuai a non sentire niente. ...
    ... Glielo dissi di nuovo, lui mi diede ragione.
    
    Carlo leggeva molto. Amava i saggi e la letteratura russa. Spesso leggevamo insieme, e condividevamo l’amore per la cucina.
    
    Andavamo a cena non come rito obbligato, ma come esperienza viva. Poi, come rito questa volta, rientravamo a casa per consumare un’ora di sesso ginnico, esente da orgasmi che non fossero autoprovocati.
    
    Carlo si raccoglieva in un angolo del letto e si masturbava, in silenzio, senza guardarmi.
    
    Voleva sempre che io mi fermassi a dormire. Ci risvegliavamo abbracciati, o con le mani intrecciate come due innamorati, senza essere in grado di dare una spiegazione.
    
    Fu tutto semplice nel suo paradosso. Ci ritrovammo a volerci bene sul serio. Non sapevamo che cosa volesse dire prima di allora.
    
    Ci svelammo le reciproche fantasie, dapprima con un lieve pudore. Scoprimmo di essere più simili di quanto pensassimo. Mi resi conto di avere accanto un compagno di perversioni accese ma silenziose, qualcuno in grado di afferrare la mia anima e la mia carne insieme, colui a cui avevo affidato le mie fragilità.
    
    La nostra iniziazione fu lenta, morbida, si accese con un lieve crepitio, per poi divampare.
    
    Carlo mi svelava le sue frustrazioni, io le mie paure più radicate e negate.
    
    Iniziammo ad amare il nostro reciproco buio. Ciò che veniva nascosto agli altri e che invece insieme noi potevamo essere, suggellava il nostro legame.
    
    Il suo amore, la sua verità, mi entravano dentro come una spugna dalle trame ...
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