1. Clistere al cognatino - secondo episodio


    Data: 21/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: biribissi, Fonte: Annunci69

    Eravamo rimasti che Alessio stava in posizione col mio dito nel culetto mentre mi dichiarò all’improvviso che voleva lo inculassi. Lo avrei violentato subito quel monello e con grande soddisfazione. Lui che si dava arie dicendo di avere tante ragazzine che gli andavano dietro e che con me si comportava spesso da maleducato, adesso era lì con il mio dito piantato nel suo culo e mi implorava di incularlo!!!
    
    Stantuffai un po’ il suo culetto col dito e infine lo tolsi. Mi accorsi che aveva il viso rosso come un peperone che contrastava col suo culo bianco. Pensai tra me che quella sera mi sarei pure passato il piacere di arrossargli il culo sculacciandolo per bene!
    
    Unsi la cannula e gliela ficcai nel buchetto voglioso. Aprii subito dopo il rubinettino e così l’acqua tiepida alla camomilla cominciò a fluire in quel culetto. Lui roteava lascivamente il suo culetto mentre io gli tenevo ben salda la cannula per evitare che uscisse. Nel mentre con l’altra mano gli palpavo le chiappe, il perineo, le palline e il pisello e così lui si contorceva ancora di più. D’altra parte ormai era entrato più di un litro di liquido e il suo pancino cominciava ad accusare dolori. Mi disse di fermarmi ed io chiusi il rubinetto e cominciai a fargli massaggi al pancino fino a che il dolore scomparve e allora riaprii il rubinetto; e così il caro Alessio, pur con qualche interruzione di tanto in tanto, finì per beccarsi tutti i due litri di liquido.
    
    Gli dissi di stringere il culo e gli tolsi la ...
    ... cannula. Lo feci restare in posizione il più a lungo possibile tenendogli le chiappe ben strette con le mani.
    
    Dopo circa 10 minuti lo feci alzare in piedi e lo presi in braccio, portandolo fino al bagno. Il ragazzo non ne poteva più; aveva bisogno di scaricare. Mi chiese di lasciarlo solo perché si vergognava, ma io gli dissi che lo avrei assistito fino a quando avesse scaricato l’ultima goccia. Alessio dovette rassegnarsi. Cominciò a scaricare fragorosamente il liquido assieme alle feci. Era rosso in viso e non osava guardarmi negli occhi. Mentre scaricava gli accarezzavo la testolina zazzeruta e gli dicevo “e bravo il mio cognatino che fino a qualche giorno fa si dava arie e adesso si è beccato un bel clistere dalle mie mani e mi ha pure detto che vorrebbe essere inculato! Presto sarai accontentato, ma prima dovrò passarmi una soddisfazione nei tuoi confronti”
    
    Appena finito, lo pulii personalmente con la carta igienica e poi lo feci sedere sul bidè. Gli insaponai con cura tutto il solco del culetto indugiando sul buchino; lo risciacquai e lo asciugai.
    
    Poi gli dissi: “Ricordi Alessio, quella sera quando in presenza dei miei amici mi facesti una pernacchia? Ricordi quando ti rifiutavi di salutarmi e mi guardavi con aria sfottente?”
    
    “Si – rispose Alessio stando con gli occhi bassi- ricordo e ti chiedo umilmente scusa. Ma sai, mi comportavo in quel modo perché ero geloso di mia sorella; perdonami”
    
    “Ok ti perdono, ma è pure giusto che tu debba ricevere una adeguata ...
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