1. Una storia, una storia come tante altre


    Data: 19/11/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: svizzero1965, Fonte: RaccontiMilu

    -Per la miseria, ce ne hai messo di tempo, per svegliarti. Ero convinta che il dosaggio fosse quello adatto per la tua stazza, forse son stata un po’ troppo di manica larga.
    
    Dovresti ringraziarmi, era roba costosa.
    
    No no no, non agitarti così.
    
    &egrave inutile, quelle cinture non si allenteranno e finirai con il farti del male.
    
    E non voglio te ne faccia, non da solo e non più del necessario.
    
    Sarò anche bugiarda, ma non son stupida. Mi servi intero.
    
    Nel mettersi cavalcioni sulla sedia, la giovane donna non distoglie lo sguardo dal suo interlocutore, seduto di fronte a lei a non più di due metri di distanza.
    
    Infila la mano destra nella tasca della felpa nera, larga al punto che ne cela quasi completamente le forme e, con lentezza voluta sfila un portasigarette in alluminio.
    
    Lo sguardo s’abbassa per andarsi a posare sull’oggetto mentre viene aperto e da questo vien sfilata una sigaretta.
    
    Il suono che produce, quando vien lasciato cadere a terra con noncuranza, sembra riecheggiare nel silenzio della piccola stanza, stanza scarsamente illuminata da una singola lampadina che penzola dal soffitto.
    
    La ragazza che a dispetto del trucco non dimostra più di venticinque anni porta la sigaretta alle labbra, incurante del mugolio dell’altro occupante della stanza; sospira mentre riporta la mano in tasca per sfilare, questa volta, un normalissimo accendino.
    
    Accende la sigaretta e inspira profondamente la prima boccata, arrivando a socchiudere le ...
    ... palpebre.
    
    Soffia con fare teatrale il fumo in direzione dell’uomo, bloccato alla sedia per braccia e gambe da normalissime
    
    cinture.
    
    -Oh, spero non ti dia fastidio stia fumando una delle tue.
    
    Fosse per la sola intonazione della voce, potrebbe sembrare sincera. Ma lo sguardo tradisce lo scherno.
    
    Inspira una seconda boccata di fumo prima di chinarsi leggermente in avanti, andandosi a poggiare con il torace contro lo schienale della sedia.
    
    Un rivolo di fumo s’alza dalla mano lasciata ciondoloni lungo il fianco, mano con la quale regge la sigaretta.
    
    -Dicevo, mi servi intero. Almeno fino a quando non mi arriva la conferma del pagamento.
    
    Dopo potrai lasciarti dietro tutta questa storia.
    
    Certo, un po’ zoppicante, con un bel po’ di cose da spiegare a tua moglie e con i tuoi figli che non ti guarderanno più come un esempio da seguire, ma sarai libero di proseguire per la tua strada.
    
    Ah si, i conti saranno a secco per un po’.
    
    Cazzo, certo che fumi delle sigarette di merda.
    
    L’ultima frase vien pronunciata con enfasi maggiore rispetto le precedenti quasi fosse quella parte più importante del discorso.
    
    A dar maggior risalto alla cosa, l’espressione di disgusto che compare sul volto quando solleva il braccio destro per osservare la sigaretta. Non cambia postura e rimane così, scomposta e in silenzio, per alcuni istanti, assorta nel fissare la sigaretta, rigirandosela tra le dita per leggerne la marca.
    
    Senza alcun preavviso l’uomo inizia ad emettere suoni che ...
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