1. Vino bianco


    Data: 16/11/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    In questo preciso istante sto per scrivere, perché ho la smania e la voglia di sporcare un foglio telematico, malgrado ciò inutilmente bianco. Al momento non ho idee né iniziative, ma unicamente immagini confuse, parvenze disordinate e figurazioni piuttosto sbiadite nella testa, in verità un corpo che si muove, una lingua che assapora. In realtà sono pochi secondi, ingombrati, invasi e talmente occupati da apparizioni e da visioni, sì, forse proiezioni e riflessi, dal momento che non credo siano i termini adatti, però questa sera non ci sono con la testa.
    
    Ho bisogno e urgenza di concedermi, premura di regalarmi delle parole, rapidità del piacere puro che solamente le dita che vanno veloci sulla tastiera sanno e sembrano affibbiare e corrispondere appieno, ho in mente lui, impegnato e manifestamente occupato in chissà quali pensieri, un bicchiere di vino in una mano e un libro nell’altra. Immagino lei con i capelli di carbone, la pelle chiara e gli occhi scuri, giacché indossa sempre abiti di lino che le sfiorano i polpacci. Credo che lei adori esaltando la sensazione che provoca la stoffa, perché passa ore intere nel guardarlo seduto sul marciapiede di fronte a casa. Si ferma sempre lì quando c’&egrave il sole, dal momento che trascorre ore interminabili a squadrarlo, a ben vedere non sa neppure come si chiama, lei però lo immagina accanto a sé, in quanto fantastica folleggiando allegramente di ricevere dubbie quanto improbabili carezze sul viso e sui fianchi.
    
    L’attesa ...
    ... &egrave inesplicabile da patire, difficile da sopportare, ha un’unica curiosità e un desiderio di conoscere: decifrare e sapere che cosa legge. Sembra un libro trattato male, usurato dal tempo e dalla passione per la lettura, eppure non riesce a intravedere ancora il titolo sulla copertina simile al colore della sabbia. L’idea &egrave d’avvicinarsi per offrirgli da bere, perché Alice adora il vino bianco frizzante, in quella circostanza ne versa in un calice leccando con la punta della lingua il bordo per avere un contatto il più distante con lui. Scende per strada in quella periferia di città che il mese d’agosto lascia abbandonata, morta e dimenticata, ha una bottiglia in mano, un calice pieno e l’altro amaramente e tristemente vuoto. Alice non sa che cosa sta per accadere, ha una tangibile apprensione, ha quell’inquietudine di trovarsi davanti qualcuno di diverso da chi si &egrave immaginato, il timore che lui la ignori, la consideri una pazza o ancor peggio la reputi una paranoica.
    
    Alice &egrave ancora una bambina dentro, lentamente s’avvicina a lui, attende un suo cenno che non tarda ad arrivare, Gianni alza lo sguardo, poiché sembra esplorarla e perquisirla con gli occhi, dal momento che la sua mente non la definisce di certo bella, però allunga la mano per prenderle la bottiglia, la poggia per terra e chiede ad Alice di sedersi, Alice gli porge il bicchiere e si siede. Si guardano, per il fatto che sembra un momento interminabile, adesso legge il titolo del libro: ...
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