1. La mia adorata Scopamica


    Data: 15/11/2018, Categorie: Etero Autore: akito, Fonte: RaccontiMilu

    Tutto cominciò all’improvviso, da un saluto dopo anni che non ci vedevamo, da quel semplice
    
    – Ma tu sei XXXXXX ! Da quanto tempo! Ti ricordi di me? – iniziò tutto da questa frase.
    
    A prima vista non la riconobbi subito, poi però quando focalizzai bene l’immagine del suo volto ebbi un’ illuminazione e con fare naturale la salutai abbracciandola ma nell’abbracciarci lei mi diede un timido bacio sulla guancia , chiedendomi quando ero arrivato in quel luogo. Qualche minuto di conversazione e un arrivederci a qualche ora dopo.
    
    Tornando a casa pensai a lei, a quello che facemmo qualche anno fa quando era ancora acerba ma con una gran voglia, cavolo già all’epoca uscì una notte di lussuria, ora dopo qualche anno chissà come sarà diventata, ma soprattutto chissà se potrò fare di nuovo qualcosa, magari per sopperire alla mia condizione di single che dura ormai da qualche mese. Il destino volle che quella sera, nel solito posto dove potevamo ammirare tutti le stelle, c’era anche lei e finimmo a parlare in disparte, organizzandoci per incontrarci. Un invito a casa sua per riparare il pc rotto era la motivazione che ci voleva e fu cosi. Il giorno dopo andai a casa sua, mi accolse in casa con dei jeans cortissimi e una maglietta leggera bianca che faceva intravedere il suo reggiseno verde. Andai nella sua stanza e dopo pochi minuti riparai il pc. Per ringraziarmi mi aveva preparato un bicchiere di acqua, poggiato sul tavolino dinanzi al divano. Mi sedetti e iniziai a parlare con ...
    ... la mia amica, ma il desiderio di fare qualcosa con lei era forte, se avessi potuto sarei saltato sopra di lei con ardore e passione. Tra una chiaccherata e una risata scopro che anche lei come me è single e che si era lasciata con il suo ex, insomma le solite chiaccherate comuni in un luogo comune dopo tanto tempo. Si assentò un attimo per andare a rispondere al telefono nella sua stanza ed intanto io l’aspettavo sorseggiando dal bicchiere, cercando di mantenere la calma, rilassandomi, canticchiando una canzoncina di cui non ricordo le parole precise. Ad un tratto torna scusandosi da lontano ed io non feci in tempo a dirle
    
    > che uscì dalla porta senza maglietta, solo con quei piccoli jeans e il reggiseno. Io rimasi senza parole e cercai di girare lo sguardo per non guardarla, ma fu un gesto invano perché inevitabilmente volevo guardarla, ammirarla e lo feci e la mia amica non proferì parola, anzi si sedette di fianco a me sul divano e in un misto tra volontarietà e involontarietà la sua mano toccò il mio internocoscia e lei rise in tono leggero.
    
    – Non sei cambiato di una virgola, timido eri ai tempi e timido sei rimasto –
    
    – Un vizio che non cambierò mai – rispondo sogghignando
    
    – Be però forse è questo il tuo lato migliore, essere timido ma sottosotto con tantissime qualità – e iniziò ad accarezzare l’interno della gamba lentamente, con il mio pantaloncino bianco, quasi un costume, che si scostava ad ogni passaggio della sua mano – di un po, è da quando sei single ...
«1234»