1. Romanzo storico 2


    Data: 12/11/2018, Categorie: Incesti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    Una tenue luce filtrava attraverso le pesanti tende. I due corpi nel letto si mossero, rivelando che erano prossimi al risveglio. Panfila accarezzò l'enorme pancia, reagendo ad un movimento del bambino che portava in grembo. La cosa non sfuggii a Lutprando: posò la mano su quella della madre e continuarono insieme quella carezza.
    
    “Mamma! Ditemi che sarete solo mia.”
    
    “Ti amo, Lutprando! Lo sai ed i bambino che ti sto dando, a rischio di scomunica, ne è testimonio. Ma sai anche che il mio corpo serve a tenere buoni e fedeli i nostri amici. Dovrai dividerlo con loro. Anzi, dovremo presto invitare il vescovo Manfredo: mi offrirò a lui, perché perori presso il papa il perdono. Per me e per te!”
    
    “Capisco! Ma, almeno per il vescovo Manfredo, madre, credo abbiate sbagliato i vostri calcoli.”
    
    “Cosa vuoi dire?”
    
    “Pare che il vescovo preferisca la carne fresca e poco frollata. Molto poco frollata, se capite quel che voglio dire?”
    
    “Capisco! Ma tu come sai queste cose?”
    
    “Non sono forse tuo figlio, madre?”
    
    Lei sorrise, mentre la mano scendeva ad accarezzare il cazzo del figlio, quel cazzo cui si era concessa, come sempre, per calcolo, ma del quale non era più riuscita a fare a meno, generando uno scandalo senza precedenti, che aveva finito per interessare anche la Santa Sede, che, d'altronde, non aspettava altro, per potersi impadronire anche di quel feudo.
    
    “Carne fresca.” ripeté Panfila, meditabonda.
    
    “E poco frollata!” aggiunse Lutprando.
    
    “E dove ...
    ... la trovo? Cioé, dove trovo qualcuna così e disponibile?”
    
    “Ho io la soluzione, madre!”
    
    “Chi?”
    
    “La donna che frequento, la moglie del mercante, ha due figlie giovanissime ed un disperato bisogno di soldi. Se trovassimo il modo di garantire il futuro a quelle due ragazze...”
    
    “A servizio da noi?”
    
    “Sono due ragazze di buona famiglia ed educate. In povertà ora, vero, ma sempre con una certa classe.”
    
    “Quindi?”
    
    “Speriamo che al vescovo piacciano, poi vedremo, con lui, di sistemarle presso qualche prete che abbia voglia di stemperare la propria solitudine.”
    
    “Sei un tesoro!” chiuse lei, mentre scivolava a prendere in bocca il cazzo del figlio.
    
    “Ma tutto ha un prezzo, madre!”
    
    “E quale sarebbe?”
    
    “Il culo! Il tuo culo, quello che fino ad oggi mi hai sempre rifiutato.”
    
    “Vuoi aggiungere la sodomia all'incesto? Sei proprio un pervertito. Ma io, i pervertiti, gli adoro!” disse lei, riprendendo il pompino da dove lo aveva lsciato.
    
    La camera era inondata dai colori e dai suoni dell'estate. Panfila sedeva, intenta ad un ricamo e continuava a pensare alla donna che avrebbe incontrato. Non era mai stata gelosa, ma era pur vero che non c'era mai stato un uomo cui tenesse veramente. Ora sì e quell'uomo era suo figlio: Lutprando. Eppure sentiva di voler cercare con l'amante di lui una complicità che portasse alla condivisione. Ne aveva bisogno: di lotte aveva dovuto viverne già tante e tante altre la attendevano.
    
    In quel preciso istante bussarono alla ...
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