1. Ah! Questi cigini


    Data: 11/11/2018, Categorie: Incesti Autore: Silviacuginatroia, Fonte: EroticiRacconti

    Sono Silvia, una bella femmina mora siciliana.Ho 41 anni, sono sposata e ho 2 figli. Ho letto tante storie incestuose e, fra queste, tante fra cugini. Ho avuto l'impressione che per le lei è come se col cugino facessero le prove generali per diventare troie per poi fare le corna al marito con gli estranei. Non è il mio caso in quanto, si scopo con mio cugino, ma mi sono fermata lì e adesso siamo amanti. Franco è un bell'uomo di 43 anni e con lui, oltre ad essere cugini, siamo pure colleghi e confidenti. Infatti lavoriamo nello stesso ufficio, siamo sempre a contatto e in quei 45 minuti che separono il nostro paese dalla città capoluogo di provincia in cui si trova il nostro uffcio, parliamo di tutto: dei problemi e degli affari di famiglia e anche di cose più intime come per esempio gli screzi con i nostri rispettivi coniugi e, a volte, anche di sesso. Insomma, di argomenti di cui non ho mai parlato con mia sorella maggiore nè, tantomeno, con mio fratello minore. La prima svolta tra di noi, quasi decisiva, avvenne quando, nei primi giorni di febbraio, mi lamentai, piuttosto incazzata, del fatto che un nostro collega aveva fatto degli apprezzamenti sul mio culo. "Che c'è di male? Non è che ha tutti i torti" disse ridendo. Quasi quasi mi incazzai pure con lui. "Ah! bravo! ti ci metti pure tu adesso?" "Piace a me che sono tuo cugino figurati ad un estraneo" "Niente di meno! Non lo sapevo questo" dissi sorridendo. Il giorno dopo, parlandone: "Perchè com'è il mio sedere?" "E' ...
    ... bono"- I nostri discorsi si fecero sempre più intimi, tanto che mi chiese se mi piacesse prenderlo lì. Arrossii e provai tanto disagio. Dopo qualche secondo di silenzio gli dissi la verità. Che non mi piaceva tanto e che con mio marito non lo facevamo spesso, solo qualche volta quando avevo il ciclo. Si meravigliò: per loro, lui e sua moglie, rientrava nella scopata normale. La svolta decisiva avvenne quando, qualche settimana dopo, un martedì quando abbiamo il rientro e dall'ufficio usciamo alle 17, avevamo l'impegno di riprendere i miei genitori i quali, proprio a quell'ora, avevano un appuntamento dal dentista. Ci fermammo in un ampio spiazzale di un supermarket vicino allo studio dentistico. Proprio in fondo, al semibuio, aspettando che mio padre mi chiamasse al cellulare. Naturalmente parlavamo ed ero messa comoda: rivolta a lui seduta sull'anca sinistra e le gambe rannicchiate con le cosce una sull'altra. Lui normale con il braccio fuori dal finestrino per tenere fuori la sigaretta. Poi finì di fumare, chiuse il finestrino perchè faceva freddo e si sistemò nella mia stessa posizione rivolto a me. Ad un tratto cercò di intrufolare la mano sinistra fra le mie cosce. "Che fai?" dissi con tono di rimprovero ma sorridendo. Disse di fargliela riscaldare perchè fuori gli si era ghiacciata. Risi. "E vabbè, riscaldatela" dissi con un risolino di complicità e alzando la coscia destra per dare spazio alla mano. Ci guardavamo sorridendo e poi sentii la sua mano che cercava di farsi ...
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