1. JESSICA E L’AVVOCATO


    Data: 11/11/2018, Categorie: Etero Autore: gladius, Fonte: RaccontiMilu

    Ero davanti al p.c. per fare una ricerca per l’avvocato senza concludere niente perché non riuscivo a trovare quello che mi aveva richiesto ed ero frustrata; sono solo sei mesi che lavoro nello studio di un avvocato con Eva, è stata lei che mi ha trovato il posto di lavoro di segretaria, anche se sono laureata non si trova niente e mi adatto, e non voglio fare brutte figure, ma non sono in grado di trovare i documenti. Riprendo il controllo e vado all’attacco, ormai sono le sette e sarei dovuta andare a casa già da un’ora, negli uffici non c’è più nessuno, c’è solo l’avvocato con un cliente importante e allora faccio l’ultimo tentativo e scrivo sul motore di ricerca: legge 1245 del
    
    90 n.34 , ma niente.
    
    Sento dei rumori di là nello studio dell’avvocato, forse il cliente è andato via perché si apre la porta, è lui, mi chiede se ho trovato qualcosa e io dico di no, lui non sembra arrabbiato.
    
    L’avvocato è un duro in tribunale e anche nello studio con i dipendenti e gli associati, esige sempre il massimo, ma a me non ha fatto mai un appunto per adesso, anzi mi ha fatto degli apprezzamenti sul mio fisico e i miei capelli, si vede che gli vado a genio e poi lui è un bell’uomo, sempre elegante e disponibile, ha 42 anni è sposato ma non ho mai visto la moglie qui in ufficio, ma ne dimostra meno. ‘ Sei uno spettacolo Jessica’ mi dice all’improvviso, non me l’aspettavo ma sono lusingata dal complimento, ‘lascia stare non è urgente e poi non serve più grazie, ma come mai sei ...
    ... ancora qui alle sette e mezza? Non è tardi?’
    
    ‘Si è tardi però lei mi ha detto di fare questa ricerca e sono stata qui ma non ho trovato niente’ risposi. ‘Ma lo sai che era un pretesto per farti rimanere qui? Scusami aggiunse ma non sapevo come fare e per farti rimanere da sola qui’, disse facendomi una carezza sul viso alla quale non restai insensibile perché mi venne la pelle d’oca su tutto il corpo. Quel contatto mi aveva eccitata piacevolmente, non so di preciso cosa volesse ma mi turbò, credo proprio che gli piacessi. ‘Da quanto tempo sei qui?’ chiese.
    
    ‘Da circa sei mesi dottore e il contratto mi scade fra dieci giorni perché è a tempo determinato.’ ‘ Ah!’ Disse ‘allora devi parlare con Guido, l’amministratore, per farlo rinnovare, anzi parlerò io direttamente, non posso perdere un’impiegata come te’, aggiunse carezzandomi ancora il viso ‘e poi dove la trovo una bella come te?’ Ho capito subito che quelle parole erano avances, non mi dispiaceva però, se mi rinnovava il contratto poi avevo la possibilità di guadagnare per poter continuare a vivere con il mio ragazzo.
    
    Ero rimasta seduta e lui era accanto a me, si stava strusciando con la sua gamba sulla mia coscia che avendo la minigonna era salita sedendomi lasciando scoperte le cosce sopra il ginocchio abbondantemente, e siccome indossavo una camicetta scollata il suo sguardo si soffermò sulla riga dei miei seni che sono di terza misura belli sodi.. Probabilmente non vedendo reazioni da parte mia, l’avvocato si ...
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