1. Le nostre piccole trasgressioni.


    Data: 17/03/2024, Categorie: Prime Esperienze Tue Racconti Autore: pennabianca, Fonte: RaccontiErotici.xyz


    Mi chiamo Matteo, ho ventisette anni e convivo con Giulia che ne ha ventisei. Io sono alto un metro e settanta, fisico asciutto, ma non palestrato ed ho una dotazione fra le gambe, che va ben oltre la media, anzi, credo che in lunghezza, sia decisamente molto oltre. Giulia è una ragazza dal corpo stupendo, alta quasi quanto me, gambe lunghe e ben affusolate, con un culetto stupendo, viso bello e sguardo solare, ma il suo punto di vera forza è il seno. Lo adoro. Una quasi quarta o, se vogliamo, una terza al massimo, che sta su sfidando tutte le leggi di gravità. Lei lo valorizza con reggiseni che lo gonfiano e lo innalzano ancor di più e, a volte, il suo decolté rende satelliti tutti i maschi che incontra, perché si girano ad ammirarla. La nostra storia è nata quattro anni fa e, dopo due, ci siamo trasferiti per motivi di lavoro, in un’altra città. Vivendo in un contesto diverso e privo di amici, ma solo per lo più conoscenti, ci ha portato a dar sfogo alle nostre fantasie erotiche. Fin da subito, abbiamo capito che per noi il sesso era qualcosa di speciale. Da quando ci siamo trasferiti, è stato un continuo crescendo di emozioni. All’inizio era un po' restia ad assecondarmi, ma, da quando si è resa conto di quanto le piace esser ammirata, le cose vanno sempre meglio. Uno dei nostri giochi preferiti è quello in cui la faccio vestire con una mini molto corta, autoreggenti, tacchi altissimi ed una camicetta con il reggiseno extra push-up, che evidenzia ancor più quella ...
    ... meraviglia di seno che si ritrova e poi la faccio camminare davanti a me, distanziata di pochi metri e mi godo lo sguardo allupato e voglioso dei maschi che sbavano al suo passaggio. La sera, poi, nel nostro letto, è sesso a sfinire, eccitati dalle situazioni che, in aggiunta a quelle vissute, immaginiamo avrebbero potuto crearsi. Un sabato pomeriggio, abbiamo deciso di andare a cena fuori. Lei, sempre molto provocante, era seduta accanto a me in auto, quando, lungo il viale, abbiamo visto delle prostitute; allora lei mi ha chiesto, se fossi stato capace di andare con una di loro. L’ho guardata, cercando di capire dove volesse arrivare e lei, sollevando ancora un po’ la mini e scoprendo le gambe, mi ha detto che avrei potuto immaginare lei, che era salita in auto con me, come una puttana. Ho trovato un parcheggio deserto, ho reclinato il suo sedile, lei si è tolta il perizoma e mi sono messo a scoparla, come un pazzo, eccitato da quella fantasia. Non c’è voluto molto tempo per farla godere e, quando lei ha urlato il suo piacere (lei quando gode urla tantissimo e forte) sono venuto dentro di lei, inondandole la vagina con un fiume di sborra. Ci stavamo pulendo con dei fazzolettini, quando ho visto due auto entrare nel parcheggio e, presi dalla paura, ce ne siamo allontanati di gran carriera. Giunti al ristorante, lei, nello scendere dall’auto, si è accorta che non aveva rimesso l’intimo. Ho insistito perché non lo indossasse e, alla fine, siamo entrati. Lei era decisamente tesa, quasi ...
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